mercoledì 25 novembre 2015

Gli stereotipi più comuni sulla violenza domestica

 Schema riassuntivo degli stereotipi più comuni, tratto da “La violenza domestica: come prevenirla, gestirla e valutare il rischio di recidiva” 2006 (AIPC). 

LA SPIRALE DELLA VIOLENZA

La violenza domestica comprende qualsiasi forma di maltrattamento fisico, morale, psicologico, sessuale, economico e di persecuzione (stalking), da parte del partner (marito, compagno, fidanzato), o ex partner, nei confronti dell'attuale compagna o ex.

La violenza domestica è un fenomeno che non conosce confini sociali, economici e culturali. 

La donna soprattutto durante la fase iniziale del maltrattamento, non ha la percezione di ciò che le sta accadendo e la prospettiva di ciò che le potrebbe accadere. 

Così la violenza, inizia a percorrere il suo ciclo intrappolando emotivamente la vittima, nella cosiddetta "spirale della violenza" (Wolker, 1979), dalla quale è difficile uscire. 

Tale ciclo ha la caratteristica di alternare fasi di maltrattamento con fasi di falso pentimento da parte del partner violento che, costruendo un momento di perfetta armonia ricco di scuse e corteggiamenti prepara il terreno per lo stadio successivo, dove riaffiora la tensione e la donna viene isolata psicologicamente ed economicamente con continue vessazioni e minacce. 

Al ricominciare del ciclo, la violenza e i maltrattamenti, ogni volta che si ripropongono, diventano sempre più crudeli e la fase della cosiddetta luna di miele, va pian piano scomparendo, per poi sfociare nei casi più gravi in omicidio. 

Quando la donna, da sola, non ha le risorse per bloccare tale escalation, quando il supporto della famiglia non basta o è inadeguato i centri antiviolenza e l'aiuto delle forze di polizia diventano indispensabili. 



mercoledì 18 novembre 2015

Il bisogno di riconoscimento e l' importanza delle relazioni


"Amore" di Alexandr Milov



























Penso alla fragilità dei rapporti umani, una fragilità che racchiude la paura di essere feriti e così i rapporti vengono interrotti senza darsi la possibilità di chiarire, perché è meglio un rapporto interrotto che lascia forse l’illusione di un proseguo diverso che la cruda e dura realtà dell’essere stati rifiutati. La paura di essere abbandonati, la paura di non essere compresi, la paura di non essere riconosciuti dà il via all’instaurarsi di rapporti fragili, rapporti privi di intimità psicologica, poiché oggi la probabilità di un tradimento è troppo alta, talmente alta che ormai non è più qualcosa di anormale, ma al contrario è qualcosa che si ha da tenere presente perché è più normale un tradimento che un rapporto fondato sul rispetto e la fiducia.
Questo spinge le persone a non dichiararsi in maniera autentica e a costruire rapporti superficiali privi di condivisione, privi di amore per sé e per gli altri.

Cosa pensa una persona che si cela dietro a uno sguardo duro e che non si lascia mai andare a una espressione di “debolezza”? 
Che cosa vuol dire essere deboli?
Spesso mi capita di sentir dire da alcuni clienti che sperano di non piangere in seduta, perché il pianto è segno di debolezza. Lasciarsi andare a un’espressione di autenticità è spesso collegato al rischio di scoprirsi, denudarsi e quindi essere più facilmente esposti a ferite. Hanno da essere forti “ormai è tempo di accettare le situazioni che la vita ci pone davanti” dicono.

Come mai sono così importanti le relazioni a tal punto che ci proteggiamo da queste? 
Ci proteggiamo dalla nostra fonte di nutrimento. Ecco perché soffriamo nei tradimenti o perché bramiamo vicinanza, perché lottiamo con il profondo bisogno di avere qualcuno accanto a noi.
Il bisogno in realtà è veramente primitivo, si tratta di un bisogno che risale ai nostri primi anni di vita e il loro soddisfacimento dipende proprio dalla qualità delle relazioni che vengono instaurare fin dalla nostra nascita. 
Pensate a un bambino che nel suo pianto ricerca la vicinanza della mamma, pensate a un bambino che nel monento in cui viene tenuto tra le braccia della mamma si calma, si tranquillizza, sembra proprio che nella relazione trovi la sua fonte di benessere.
Noi ci comportiamo portando avanti quello che l’Analisi Transazionale* definisce Copione di Vita, “un piano di vita che si basa su una decisione presa durante l’infanzia, rinforzata dai genitori, giustificata dagli avvenimenti successivi e che culmina in una scelta decisiva” Berne (1972). Tale scelta di vita viene presa in base al nostro “bisogno di riconoscimento”. Questo significa che tutto dipende dal nutrimento affettivo che si è ricevuto dalla propria famiglia d’origine prima e dagli scambi con l’ambiente esterno dopo. Questo significa ancora che fin dalla nascita noi abbiamo un forte bisogno di essere riconosciuti, un bisogno di essere amati e questo viene nutrito attraverso la relazione. Nel corso della nostra crescita noi andremo a cercare la vicinanza dell’altro nella modalità che abbiamo appreso, andremo a cercare le “Carezze”, ovvero la risposta al nostro bisogno di riconoscimento da parte degli altri, per la quale se non la otteniamo ci sentiamo deprivati. Ognuno di noi sviluppa un bisogno di essere riconosciuto e tale bisogno sarò monitorato dal proprio “quoziente di carezze” preferito, nella vita adulta quando una persona riceve una carezza che non è in sintonia con il proprio quoziente di carezze è probabile che la ignori, la svaluti per mantenere stabile il proprio quoziente e l’idea che ha di se stesso e del mondo. Bè tutto questo insomma per sottolineare che il nostro potenziale affettivo ruota attorno alla qualità delle nostre relazioni, noi ci nutriamo sin dalla nascita delle relazioni e da lì impariamo a comprendere in che modo possiamo ottenere vicinanza e in che modo ci possiamo difendere da un eventuale rifiuto.

"Buone e sane relazioni interpersonali sono il cuore della salute psicologica e della felicità" William Glasser (2007)

*Analisi Transazionale: è una teoria della personalità, è una psicoterapia sistemica ai fini della crescita e del cambiamento della persona. È una teoria della comunicazione. È una teoria dello sviluppo infantile. È una teoria della psicopatologia.


domenica 1 novembre 2015

"Il BellEssere"

Il BellEssere nasce dall'idea di dare a quante più donne possibili gli strumenti per poter valorizzare la propria bellezza data da una valorizzazione e quindi dall'amore  del proprio essere fino all' espressione artistica nel prendersi cura del proprio corpo come manifestazione fisica del proprio essere. La parte visibile tangibile che è fluidamente connessa con la bellezza della propria parte interiore. Il sentire il pensare e il fare sono armonicamente collegati tra loro attraverso una coerenza interna data da uno consapevolezza matura e dalla libertà nel manifestare la propria autenticità. 
Perché Marras? 
Come ho detto al seminario sono molto affascinata da chi porta avanti in maniera decisa i propri sogni il proprio stile, in chi crede nella potenza di "essere" di esistere con le proprie caratteristiche con le proprie particolarità e con le proprie idee. I fratelli Marras hanno osato rischiato, non perdendo mai di vista le loro radici, uno stile che esplora il nuovo restando a casa non perdendo mai la propria identità.


mercoledì 22 luglio 2015

Le pozioni magiche proposte dai social


Ogni giorno all'interno dei social mi imbatto in suggerimenti legati alle modalità per perdere peso. Ogni giorno leggo nuove strategie miracolose che in poco tempo danno la possibilità di perdere tutti i chili che vuoi. Queste pagine che puntualmente mi vengono suggerite sono accompagnate da foto del prima e dopo di una donna. Una trasformazione davvero invidiabile, miracolosa... Con il risultato di un corpo asciutto, definito. Un vero e proprio miracolo. Ma davvero credete che questa trasformazione sia possibile nel giro di poco tempo, senza arrecare nessun danno al vostro organismo? 
Prima dell'arrivo dell'estate ogni programma televisivo era dedicato alle modalità strategiche nel perdere peso. Il messaggio? "Devi dimagrire, diversamente non sarai nessuno". Ne ho sentito di ogni genere: dal mangiare gli spaghetti per colazione al nutrirsi solo di acqua frutta e verdura per disintossicarsi, senza introdurre né carboidrati, né proteine. 
Poi di contro programmi su come creare questi piatti super calorici sfiziosissimi che ti fanno venire l'acquolina in bocca con salse di ogni tipo. Il messaggio: "Puoi prepararlo ma tu non puoi mangiarlo".

In mezzo a tutta questa confusione a questo bombardamento ossessivo per la forma fisica perfetta fermatevi pensate se davvero quello che vi stanno suggerendo è quello che volete voi, o ciò che fa bene a voi. 
Potete essere protagonisti della vostra vita scegliendo quello che è buono non quello che vi viene propinato. Leggete, informatevi, incuriositevi con la giusta critica. 
Non esiste un sistema universale che vada bene per tutti, proprio perché siamo tutti diversi vi sono da prendere in considerazione aspetti differenti. 

Guardatevi allo specchio e fermatevi sul punto del corpo che vi piace di più, fatevi i complimenti. Mettetevi vestiti che vi fanno stare a vostro agio valorizzandovi. Indossate un bel sorriso e uscite fieri di voi. 

Prendetevi cura della vostra forma fisica in maniera sana ed equilibrata, non esistono miracoli, non esistono pozioni magiche ne stratagemmi se non una costante attività fisica con esercizi specifici mirati alla forma e potenzialità del vostro corpo, così come un'alimentazione specifica indirizzata anch'essa alle necessità del proprio corpo. 



martedì 21 luglio 2015

Il cuore vive in mille posti diversi

"Oggi, un bimbo mi chiede: "Ma il cuore sta sempre nello stesso posto, oppure, ogni tanto, si sposta? Va a destra e a sinistra?".

Io: "No, il cuore resta sempre nello stesso posto. A sinistra... "

Ed intanto penso...

...Poi, un giorno, crescerai. Ed allora capirai che il cuore vive in mille posti diversi, senza abitare, davvero, nessun luogo.
Ti sale in gola, quando sei emozionato. O precipita nello stomaco, quando hai paura, o sei ferito.
Ci sono volte in cui accelera i suoi battiti, e sembra volerti uscire dal petto. Altre volte, invece, fa cambio col cervello.
Crescendo, imparerai a prendere il tuo cuore per posarlo in altre mani. E, il più delle volte, ti tornerà indietro un po' ammaccato. Ma tu non preoccupartene. Sarà bello uguale. O, forse, sarà più bello ancora. Questo, però, lo capirai solo dopo molto, molto tempo.
Ci saranno giorni in cui crederai di non averlo più, un cuore. Di averlo perso. E ti affannerai a cercarlo in un ricordo, in un profumo, nello sguardo di un passante, nelle vecchie tasche di un cappotto malandato.
Poi, ci sarà un altro giorno..... Un giorno un po' diverso..... Un po' speciale..... Un po' importante.... Quel giorno, capirai che non tutti hanno un cuore."

La corsa verso la forma perfetta.







L'estate è ormai arrivata a metà percorso e molte donne continuano a lottare con il proprio corpo. 
Si guardano, non si sentono all'altezza di frequentare i litorali popolati da fisici scolpiti, la maggior parte dei quali vedono come protagoniste le giovanissime che prendono il posto nel "passaggio di consegna”. 
E la corsa delle donne verso qualche ritocco poiché vedono il proprio corpo cambiare guardandolo la maggior parte delle volte in modo non troppo amorevole. 
Ma cosa accade quando scattano gli anni che danno al corpo una maturità da donna, una maturità che racconta la storia di quella donna?
Cosa succede? 
Il voler fermare il tempo che cosa dà? 
O il volersi omologare a una forma dettata dagli altri da dove proviene? 
Qual è il desiderio che si nasconde dietro alla non accettazione di sè? 
Quanto il desiderio di inseguire una forma uguale per tutti appartiene alla persona e quanto invece appartiene all'esterno? 
Appartiene a una persona a cui dobbiamo cercare di piacere? 
Alla società? 
Sembra che l'amore per se stessi sia completamente negato e sostituito dall'ossessione della forma perfetta. 
Ma perfetta per chi? 
Si parla tanto di accettazione di sè, per come si è perché non si può essere altrimenti, ma io penso che non sia tanto questo il traguardo da raggiungere, quanto invece l'amore per sè proprio perché si è unici e belli per come si è! 
lo straordinario sta proprio nella diversità che ci rende unici.
Il corpo fa parte di noi, il corpo racconta la nostra storia, racconta che tipo di vita facciamo, che alimentazione seguiamo, come lo curiamo. 
Quante donne si amano per come sono? Non si accettano, ma si amano?
Quante valorizzano il loro corpo?
E quanto invece inseguono qualcosa di diverso da quello che sono?
E tu cosa ne pensi?
Come vivi il rapporto con il tuo corpo?


Prendersi cura di sè, del proprio corpo, della propria bellezza è un passo utile alla stima e all'amore per se stessi. 
Amati e vivi
Apprezzati 
Valorizzati 
Sei unica 

STORIE DI UNA DONNA
"Sono felice. 
Piano piano raggiungo Il mio obiettivo!!! 
Il corpo cambia, sì! 
si vede anche spuntare la cellulite, le forme si prendono il loro spazio maturo...
La natura da al mio corpo le sembianze di una donna... 
no, di una Donna.
Il mio corpo si trasforma sì... 
Ogni età ha una capacità diversa di accettazione.
No! una capacità diversa di Amore...
Sì di amore verso la maturità del proprio corpo... 
Di amore, sono sicura, perché proprio di amore si tratta... 
Ogni cambiamento racconta di me... Racconta che vita conduco... 
Racconta cosa mangio... 
Racconta... 
Racconta la mia storia... 
Anche da come lo porto, io racconto di me... 
Da come me ne prendo cura, io racconto di me... 
Da come lo valorizzo e anche da come ne parlo... 
Lo rispetto, sì lo rispetto, perché porta i segni di tutta la mia vita... 
Perché lui è me... 
Coltivare la sintonia che fluisce tra la mente e il mio corpo... Questo è importante... 
Si trasforma sì, perché vivo e se vivo il mio corpo si trasforma con me... 
Sono felice! 
Il mio corpo parla di me!"

sabato 18 luglio 2015

Ascoltare con gli occhi

Ascoltare una persona non significa solo utilizzare le orecchie ma anche gli occhi e il cuore...
È quello che io definisco "ascolto osservante"!!!

venerdì 17 luglio 2015

L'arte di assomigliare a sè

Mi chiedo che cosa ci sia di più bello che godere di se stessi, della propria bellezza, delle proprie potenzialità!
E quanto invece sia così faticoso cercare e ricercare di assomigliare a qualcun altro, sforzarsi di raggiungere quell'ideale di bellezza che appartiene più all'altro che a noi stessi!!! 

Che senso ha?!?! 

Il rischio che si corre e di non arrivare mai a qualcosa di così esterno e vivere una vita di insoddisfazioni, una vita infelice...

Perché quel desiderio non appartiene a noi ma agli altri!!!

Godete di quello che siete e cercate il più possibile di inseguire i vostri sogni, i vostri desideri e di assomigliare sempre di più a ciò che di più bello c'è... A voi stessi!!!

Siate liberi!!!

Niente accade per caso

Niente accade per caso. 

Niente è una coincidenza. 

Ognuno di noi ha la predisposizione a cercare inconsapevolmente ciò di cui ha bisogno. 

Ognuno di noi muove piccoli passi verso la soddisfazione di quel determinato bisogno. 

Tutto quello che ci appare accaduto per caso in realtà non è altro che il frutto della nostra inconsapevole ricerca.

Il mio corpo è la tela su cui scrivo la mia storia

"Sono felice. 
Piano piano raggiungo Il mio obiettivo!!! 
Il corpo cambia, sì! 
si vede anche spuntare la cellulite, le forme si prendono il loro spazio maturo...
La natura dà al mio corpo le sembianze di una donna... 
no, di una Donna.
Il mio corpo si trasforma sì... 
Ogni età ha una capacità diversa di accettazione.
No! Una capacità diversa di Amore...
Sì di Amore verso la maturità del proprio corpo... 
Di Amore, sono sicura, perché proprio di Amore si tratta... 
Ogni cambiamento racconta di me... Racconta che vita conduco... 
Racconta cosa mangio... 
Racconta... 
Racconta la mia storia... 
Anche da come lo porto, io racconto di me... 
Da come me ne prendo cura, io racconto di me... 
Da come lo valorizzo e anche da come ne parlo... 
Lo rispetto, sì lo rispetto, perché porta i segni di tutta la mia vita... 
Perché lui è me... 
Coltivare la sintonia che fluisce tra la mente e il mio corpo... Questo è importante... 
Si trasforma sì, perché vivo e se vivo il mio corpo si trasforma con me... 
Sono felice! 
Il mio corpo parla di me!"

lunedì 1 giugno 2015

IO POSSO

"Ogni mattina sempre la stessa storia, quella sensazione di angoscia. Mi sento sprofondare in un mare di pensieri negativi, ma ogni mattina prendo coraggio e mi ripeto che non può essere così, che ce la posso fare e che sono io che posso cambiare le mie mattine, le mie giornate, i miei pensieri. Allora vado a correre per entrare in contatto con me, per eliminare quei pensieri che ormai da un po' di tempo a questa parte annebbiano la mia mente e il mio cuore. Così ogni mattina sentirò un peso in meno e prenderò sempre più coraggio, perché io posso!!!"









martedì 26 maggio 2015

BellEssere


"Si dice anima bella, quando il sentimento morale è riuscito ad assicurarsi tutti i moti interiori dell'uomo, al punto da poter lasciare senza timore all'affetto la guida della volontà e da non correre mai il pericolo di essere in contraddizione con le decisioni di esso. L'anima bella ci fa entrare nel mondo delle idee senza abbandonare il mondo sensibile come avviene nella conoscenza della verità...
per mezzo della bellezza... 
l'uomo spirituale è restituito al mondo dei sensi." 

F. Schiller, Lettere sull'educazione estetica

venerdì 20 marzo 2015

Da oggi va così!!!

Fai quello che desideri!!! 
Parti da te, da ciò che senti!!! 
Parti da ciò che è buono per te!!!


domenica 22 febbraio 2015

La cultura del rimpianto




Buona Domenica!!!

Vi auguro per questa domenica di fare ciò che realmente volete fare di stare con le persone con cui desiderate stare, di essere liberi di esprimere ciò che sentite!! 

prendetevi due minuti per voi e chiedetevi se quello che avete programmato di fare lo state facendo realmente per voi o per l'altro e domandatevi se è quello che volete!!!

lunedì 16 febbraio 2015

Una mente inquieta - Kay Redfield Jamison -




"A questo punto dell' esistenza non riesco a immaginare di poter condurre una vita normale senza prendere il litio e senza aver goduto dei benefici della psicoterapia. Il litio impedisce i miei alti seducenti ma disastrosi, attenua le mie depressioni, elimina la confusione del mio pensiero disordinato, mi fa rallentare, mi addolcisce, mi impedisce di rovinare la mia carriera e i rapporti con gli altri, mi tiene fuori dall ospedale, mi tiene viva e rende possibile la psicoterapia. Ma ineffabilmente la psicoterapia GUARISCE. Da un senso alla confusione, frena i pensieri e le sensazioni terrificanti e restituisce il controllo, la speranza e la possibilità di imparare da ciò che è accaduto. Le pastiglie non addolciscono. Non possono addolcire, il ritorno alla realtà; ti riportano indietro a testa bassa, sbandando, e più in fretta di quanto a volte si possa sopportare. La psicoterapia e' un rifugio, un terreno di battaglia, un luogo dove sono stata psicotica, nevrotica, esaltata, confusa e disperata da non credersi. Ma è il luogo dove ho sempre creduto, o dove ho imparato a credere, che un giorno sarei stata capace di tener testa a tutto ciò. Non c'è pastiglia che possa aiutarmi a risolvere il problema di non voler prendere le pastiglie, così come la psicoterapia non può impedire le mie depressioni e le mie manie. Ho bisogno di entrambe. E' strano dovere la vita alle pastiglie, alla propria peculiarità e tenacia e a questo dialogo unico, sorprendente e profondissimo chiamato psicoterapia." 

Tratto da 
Una mente inquieta
Kay Redfield Jamison

mercoledì 11 febbraio 2015

In che modo è possibile prendersi cura del proprio BellEssere?




BellEssere a me fa venire in mente il sentirsi belli e l'essere belli, strettamente collegato all'amore per se stessi e alla capacità di manifestare tale amore agli altri, è la cura della propria persona sia dal punto di vista psicologico, personale, professionale, culturale e fisico.

E' il prendersi cura della propria vita, l'amarsi, non come forma di accettazione, ma come forma di bellezza unica ed irripetibile. Nell'accettazione vedo l'adattarsi a qualcosa che ha un suo limite, che è così e non può essere diversamente allora lo si accetta!

La propria bellezza non ha limiti, l'essere belli non ha limiti, anzi è sempre migliorabile, perfezionabile.

La bellezza esiste in ogni persona e si manifesta in ogni forma, ognuno di noi ha da scoprirla darle valore e tirarla fuori, perché ne possano godere anche gli altri. 

La bellezza è imparagonabile, va scoperta in ogni persona, bellessere è scoprire a piccole dosi un'intimità nascosta all'interno di una relazione di coppia.

La bellezza è prendersi cura del proprio corpo come contenitore dell'anima; vedo il bellessere anche nella scelta di un abito che valorizza il proprio corpo, avere un proprio stile, non omologarsi a scelte comuni.

La bellezza è curarsi di ciò che si prova, il bellessere è riconoscere le proprie emozioni, darsi la possibilità di sentirle e viverle, darsi la libertà di manifestarle.

BellEssere è dare valore a ciò che si pensa, si sente e si fa!

Voi che immagine dareste al vostro BellEssere?






martedì 10 febbraio 2015

L'Angolo del BenEssere e BellEssere



Scusate l' assenza di questo periodo, stavo preparando il mio spazio, il mio BellEssere,  quello che chiamo l'Angolo della PsicoLogia del BenEssere!





sabato 17 gennaio 2015

Perché è importante dire la verità ai bambini?


Cosa accade quando si deve dare una notizia spiacevole o dolorosa a un bambino che riguarda la famiglia, legata per esempio a lutti o separazioni?
Perché è cosi complesso parlare con un bambino?
Perché ci si affatica per trovare la “scusa” adatta, si inventano le storie più improponibili pur di non dire la verità?
Cosa succede dentro di noi quando dobbiamo comunicare con un bambino?

Anche qui è imbarazzante, o forse scomodo, perché per comunicare con un bambino dobbiamo contattare quella parte di noi bambina, con i nostri desideri bambini, che chissà magari a suo tempo non sono stati accolti e a modo nostro ci siamo difesi, convinti fosse la soluzione migliore.

Ritorno ai famosi sentimenti che il più delle volte vogliamo allontanare a tutti i costi, ma che in realtà fanno parte del nostro mondo e se non sono ben gestiti possono essere generatori di "gravi danni" in particolare con un bambino.

Spesso, si pensa che è più facile dire una bugia a fin di bene, che una scomoda verità.

Ma con i bambini, ahimè vi devo confessare non è così!!!

Normalmente, due sono le motivazioni principali che spingono gli adulti a non dire la verità:
una è quella di pensare che il bambino sia ancora troppo piccolo per comprendere ciò che sta accadendo;
l’altra appartiene alla convinzione che la verità possa creare una sofferenza maggiore e che il bambino nel peggiore dei casi ne possa rimare traumatizzato.
Perché dargli questo dolore? C’è tempo!

Ma se ci pensiamo bene, il tempo lo stiamo dando al bambino, o lo stiamo prendendo noi con la speranza che il bambino si dimentichi e il problema passi inosservato?

Queste le chiamo “soluzioni tampone” in quanto servono a tamponare una  difficoltà che hanno i grandi di dover mettere mano a ciò che sta accadendo e di essere in primo luogo sinceri con loro stessi!

I bambini capiscono molto di più di quello che si possa immaginare, sono attenti osservatori, immagazzinano tutto ciò che vedono, sentono e fanno e sono capaci di riutilizzarlo dopo diverso tempo. 

Nello stesso modo con cui osservano, pensano! sono curiosi sostenitori della verità.
Se avete la fortuna di parlare con un bambino vi chiederà infinite volte "perché?", non si stancherà mai, o forse si stancherà quando capirà che non potete dargli le risposte che cerca e allora si sposterà e andrà a cercare da un’altra parte, ma non si dimenticherà!

Avete mai provato ad osservare un bambino mentre gioca? Ripropone lo stesso gioco più e più volte perché deve capire, perché per il bambino il gioco è vita, il gioco è una cosa seria! Tutto ciò che accade attorno a lui è molto serio!

Avete mai visto gli occhi di un bambino mentre guarda il proprio papà o la propria mamma?
Avete mai guardato un bambino mentre li ascolta?

Fatelo!!! Rimarrete incantati dall’attenzione con la quale li osserva ed elabora tutto ciò che accade, anche ciò che non viene detto… ma lo elabora a modo suo se non gli vengono date le giuste spiegazioni, se non gli viene detta la verità, perché capisce che c’è un’incongruenza tra ciò che gli è stato comunicato e ciò che realmente accade attorno a lui, anche a livello non verbale. 
Così l’intento di proteggere si trasforma in qualcosa di negativo che avrà un’intensità più o meno grave a seconda della situazione vissuta.

Perché è importante dire la verità? Le prime persone con le quali i bambini instaurano una relazione sono i genitori, con i genitori dunque fanno la prima esperienza di contatto, calore, accudimento, fiducia, rispetto e lealtà. Gli adulti sono le figure che hanno la possibilità di spiegare ai bambini a comprendere ciò che accade attorno a loro, sia dal punto di vista fisico, ma anche e soprattutto dal punto di vista emotivo.
Rapportarsi con un bambino è una grande possibilità di scoperta, si può ri imparare che non è funzionale reprimere le emozioni per superare una situazione dolorosa, ma che le emozioni esistono, si possono riconoscere e gestire davanti ad una difficoltà.

È importante insegnare loro che si può soffrire e che si può essere arrabbiati e che non si è “sbagliati” o più “deboli” se si soffre.

Spiegate loro che i grandi possono anche sbagliare, che possono stare male e che spesso non hanno le risposte a tanti perché, ma che si possono scoprire insieme… vi ameranno così come siete e impareranno ad amare loro stessi negli errori e nel non sapere e comprenderanno che ad ogni difficoltà c’è sempre una soluzione e che non è necessario ricorrere alla bugia o alla negazione della propria emotività!

Provate ad immaginare che cosa potrebbe succedere ad un bambino se si sentisse tradito proprio dalle persone di cui si fida di più, che rappresentano per lui la guida, la direzione, sono i suoi super eroi.

Pensate a che cosa potrebbe accadere ad un bambino se scoprisse da un’altra persona che quello che gli ha detto mamma o papà non è vero e che è un’altra la verità! Forse si sentirà confuso e perso, non capirà perché mamma e papà hanno scelto di non dirgli la verità.

La cosa principale è quella di dimostrare al bambino che noi adulti per primi siamo in grado di affrontare le difficoltà e di gestire le emozioni che si presentano, non di reprimerle.
Ricordiamoci sempre che nella maggior parte dei casi il timore che hanno gli adulti nel parlare con i bambini deriva dalla loro incapacità ad elaborare quello che sta accadendo.

Stare accanto ad un bambino è un modo per ri imparare con loro, per darvi la possibilità di mettere mano a ciò che accade dentro di voi, prendetevi cura delle vostre difficoltà, non lasciate che se ne prenda cura un bambino!!!

"Le fiabe non insegnano ai bambini che i draghi esistono, loro lo sanno già che esistono. Le fiabe insegnano ai bambini che i draghi si possono sconfiggere" (Gilbert Keith Chesterton)


"Tutti i grandi sono stati bambini una volta ma pochi di essi se ne ricordano." (Antoine de Saint-Exupéry)